Reperti Archeologici

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CERAMICA A VERNICE NERA

La classe ceramica in questione fu ampiamente utilizzata nel mondo classico, soprattutto tra IV e I sec. a.C., con una diffusione geografica e cronologica che non ha eguali nel mondo antico. Nella collezione è largamente rappresentata soprattutto la produzione campana e apula settentrionale dal IV alla fine del III sec. a.C., ma non manca un esemplare probabilmente di produzione etrusca e un altro forse di produzione siceliota.

OINOCHOE A BOCCA TRILOBATA E DUE SKYPHOI NELLO STILE DI GNATHIA

Materia e tecnica: argilla rosata e vernice nera lucente, suddipinture in rosso opaco, bianco e giallo, decorazione a linee incise, modellate a tornio veloce.

Sono presenti inoltre un piccolo cratere, un askos, un guttus, uno skyphos, una kylix, una piccola olpe, due boccaletti, una coppa biansata ed una monoansata

Oinochoe con bocca trilobata pronunciata da due piccole apicature; collo troncoconico a profilo continuo; corpo piriforme, piede ad echino modanato, ansa a nastro sormontante impostata verticalmente dalla spalla all’orlo, grande skyphos con orlo arrotondato, vasca e piede troncoconici, anse a bastoncello oblique; piccolo skyphos con vasca allungata verso il basso e piede a disco

CERAMICA DELLO STILE DI GNATHIA

Decorazione: fasce con kyma ionico e motivi a meandro inquadrano un grande tralcio di pampini e grappoli d’uva

Questa particolare classe di vasi apuli a vernice nera con decorazione sovradipinta in bianco, giallo e rosso, a cui si aggiunge talvolta il graffito, si sviluppa fra il 360 e il 270 a.C circa Debitrice della denominazione verso la prima località di ritrovamento, Gnathia (attuale Egnazia nel Brindisino), questa ceramica venne prodotta in un primo tempo a Taranto, forse come prodotto alternativo in quelle stesse officine che realizzavano i vasi a figure rosse, per poi irradiarsi in altre località della Messapia e successivamente della Daunia. Appartengono a questa classe tre vasi della Collezione, di cui due attribuibili al Gruppo di Knudsen, collocabile fra il 330 e il 300 e prodotto verosimilmente a Canosa.

Produzione: ceramica apula nello stile di Gnathia Stato di conservazione: integra Dimensioni: alt. cm 18, cm 23 e cm 8 Datazione: fine IV sec. a. C. Sono poi presenti anche una piccola epichysis con tralcio di olivo suddipinto sul collo, una bella hydria con corpo baccellato e tralcio dipinto sul collo, un’oinochoe baccellata simile all’hydria precedente Concludono la collezione alcuni esemplari di ceramica acroma fra i quali un cratere a colonnette, un askos, una grande oinochoe, un cratere a calice a vernice rossa, un’oinochoe a fasce, e quattro ex voto costituiti da due piedi sinistri calzati da alti sandali, una statuetta femminile ed una testina femminile.

REPERTI ARCHEOLOGICI - 22 Giugno 2016

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